Spese funebri: è possibile prelevare dal conto corrente di una persona morta?
[Fonte: La legge per Tutti]
Partiamo prima dagli ostacoli che possono frapporsi all’obiettivo di pagare il funerale con i soldi del defunto. Il primo, come si diceva, è costituito dal fatto che, non appena l’istituto di credito viene a sapere del decesso del proprio cliente, ne congela il conto corrente. Non si tratta di un abuso da parte della banca ma di un obbligo di legge: nessuno può pagare agli eredi i debiti che aveva col defunto se prima questi non presentano all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Persino i figli eventualmente con delega alle operazioni sul conto non possono eseguire alcuna operazione di prelievo.
Peraltro, la banca, così facendo, tende a cautelarsi da possibili azioni legali degli eredi stessi, qualora il versamento del denaro del defunto non dovesse essere fatto nei confronti degli effettivi aventi diritto.
In ogni caso, quand’anche il familiare del defunto dovesse riuscire a eseguire un prelievo prima che la banca operi il blocco del conto, il suo gesto avrebbe due importanti ripercussioni. Da un lato, esso implicherebbe una tacita accettazione di eredità, con conseguente responsabilità per tutte le obbligazioni lasciate dal defunto, ivi compresi gli onnipresenti debiti fiscali (si pensi alle numerose cartelle esattoriali che spesso si accompagnano fino alla morte del contribuente). Dall’altro lato, il prelievo non autorizzato dagli altri eredi implicherebbe una responsabilità civile e penale nei confronti di questi ultimi, con conseguente obbligo risarcitorio.
Detto ciò, si comprende come prelevare soldi dal conto del defunto non è affatto semplice. Ed allora come pagare il funerale con i risparmi presenti sul conto corrente di quest’ultimo? Ecco come fare.
Come pagare le spese funebri con i soldi in banca del defunto
Eccezionalmente, le banche consentono agli eredi di effettuare un prelievo dal conto corrente del defunto, prima ancora della presentazione della dichiarazione di successione, solo al fine di pagare le onoranze funebri. Tale comportamento, peraltro, anche secondo la giurisprudenza, non può qualificarsi come “tacita accettazione dell’eredità”: sicché, sarà sempre possibile una successiva rinuncia alla stessa. Il pagamento delle spese funebri non può essere considerato come accettazione tacita dell’eredità in quanto costituisce l’espressione di un dovere morale e familiare, da non poter, dunque, ricondurre all’adempimento di un debito ereditario.
Per eseguire il prelievo dei soldi necessari al funerale è necessario però che vi sia il consenso di tutti gli eredi, i quali potranno delegare anche uno solo di loro al ritiro delle somme (con una dichiarazione autenticata) oppure presentarsi direttamente in banca.
Alcuni istituti di credito si accontentano di un’autocertificazione in cui i richiedenti dichiarano di essere eredi. Altri invece, il più delle volte, pretendono che vi sia un’attestazione, autenticata in Comune, con cui i richiedenti dichiarino di essere i legittimi e unici eredi. Con tale documento, poi, ci si potrà recare in banca per eseguire il prelievo per le spese funebri.
È opportuno informarsi prima presso la banca in questione per poter conoscere la documentazione richiesta per tale adempimento.
Come sbloccare il conto corrente del defunto?
Il conto corrente del defunto verrà definitivamente sbloccato dalla banca solo nel momento in cui verrà eseguita la dichiarazione di successione (adempimento che va compiuto entro 1 anno dal decesso). Solo allora la banca pagherà a ciascun erede la propria quota di giacenza sul conto.